Riserva Biologica Monteverde: un gioiello di biodiversità in Costa Rica

La Riserva biologica Monteverde è una riserva privata che si estende per oltre 10.500 ettari lungo la Cordillera de Tilarán, nelle province di Puntarenas e Alajuela, nella parte nord-occidentale della Costa Rica. Fondata nel 1972 da un gruppo di scienziati del Tropical Science Center e di quaccheri della comunità locale, la riserva ha lo scopo di proteggere uno degli ultimi tratti di foresta nebulosa in Centro America, e di promuovere la ricerca, l’educazione e il turismo sostenibile.

Dove si trova

La Riserva biologica Monteverde si trova a circa 150 km da San José, la capitale della Costa Rica, e a circa 20 km dalla città di Monteverde, da cui prende il nome. Per raggiungerla, si può prendere un autobus da San José a Santa Elena, il centro urbano più vicino alla riserva, e poi un taxi o una navetta fino all’ingresso della riserva. In alternativa, si può noleggiare un’auto e percorrere la strada Interamericana fino a Sardinal, e poi seguire le indicazioni per Monteverde. Si consiglia di usare un’auto a quattro ruote motrici, in quanto l’ultimo tratto di strada è sterrato e in salita.

Storia

La storia della Riserva biologica Monteverde inizia nel 1951, quando un gruppo di quaccheri pacifisti provenienti dagli Stati Uniti si stabilì nella zona di Monteverde, attratto dal clima mite, dalla bellezza naturale e dalla possibilità di praticare l’agricoltura e l’allevamento. I quaccheri, che rifiutavano la guerra e il servizio militare, trovarono nella Costa Rica, che aveva abolito l’esercito nel 1948, un paese ideale per vivere secondo i loro principi. I quaccheri si integrarono con la popolazione locale, formata da contadini e indigeni, e contribuirono allo sviluppo economico e sociale della zona, fondando una scuola, una clinica, una fabbrica di formaggi e una cooperativa di credito.

Nel 1972, alcuni scienziati del Tropical Science Center, un’organizzazione non governativa dedicata alla conservazione ambientale, proposero ai quaccheri di creare una riserva naturale per proteggere la foresta nebulosa che circondava le loro proprietà. I quaccheri accettarono di donare 328 ettari di terra al Tropical Science Center, che li trasformò nella Riserva biologica Monteverde. Negli anni successivi, la riserva si ampliò grazie all’acquisto o alla donazione di altri terreni, fino a raggiungere l’attuale estensione di oltre 10.500 ettari.Immagine di cascata di Monteverde

La Riserva biologica Monteverde divenne presto una meta di interesse per scienziati, studenti e turisti da tutto il mondo, che venivano attratti dalla ricchezza e dalla varietà di flora e fauna presenti nella foresta nebulosa. La riserva si dotò di strutture e servizi per accogliere i visitatori, come un centro di informazione, un centro di documentazione, un laboratorio, un ristorante, un negozio di souvenir, un parcheggio e diversi sentieri. La riserva si affermò anche come un modello di gestione sostenibile, basato sulla ricerca, sull’educazione e sul coinvolgimento della comunità locale.

Come entrare e cosa vedere

Per entrare nella Riserva biologica Monteverde, bisogna pagare un biglietto di ingresso, che costa 25 dollari per gli adulti e 10 dollari per i bambini. Il biglietto dà diritto a percorrere i sentieri della riserva, che sono 13 in totale e hanno una lunghezza complessiva di 22 km. I sentieri sono ben segnalati e offrono diversi livelli di difficoltà e di durata, da 1 a 5 ore. Lungo i sentieri, si possono ammirare le diverse zone ecologiche della riserva, che sono sei: foresta nebulosa sempreverde, foresta nebulosa nana, foresta pluviale premontana, foresta pluviale montana, foresta pluviale subalpina e foresta pluviale basale. Si possono anche osservare le numerose specie di piante e animali che abitano la riserva, tra cui 2.500 specie di piante (tra cui 500 specie di orchidee), 100 specie di mammiferi, 400 specie di uccelli, 120 specie di rettili e anfibi e migliaia di insetti.

Immagine di foresta pluviale di Monteverde

 

Curiosità particolari

La Riserva biologica Monteverde è famosa in tutto il mondo per ospitare alcune specie animali e vegetali uniche e rare, che sono diventate dei simboli della riserva e della Costa Rica. Tra queste, si possono citare:

Il quetzal risplendente ( Pharomachrus mocinno ), un uccello colorato e maestoso, considerato sacro dalle antiche civiltà mesoamericane. Il quetzal si nutre di frutti, in particolare di avocado selvatico, e nidifica nelle cavità degli alberi. Il quetzal è una specie minacciata dalla deforestazione e dal bracconaggio, e la riserva è uno dei pochi luoghi dove si può ancora osservare.

Il rospo dorato ( Incilius periglenes ), un anfibio di colore giallo brillante, che viveva nelle pozze d’acqua della riserva. Il rospo dorato era una specie endemica della riserva e aveva una riproduzione sincronizzata, che portava migliaia di esemplari a radunarsi nelle pozze durante la stagione delle piogge. Il rospo dorato è scomparso nel 1989, probabilmente a causa di un cambiamento climatico o di una malattia fungina, e la riserva ha dedicato un museo alla sua memoria.

L’orchidea barba di vecchio ( Wullschlaegelia calcarata ), una pianta epifita che cresce sugli alberi della foresta nebulosa. L’orchidea barba di vecchio ha un aspetto insolito, con fiori piccoli e bianchi e radici aeree lunghe e sottili, che ricordano una barba. L’orchidea barba di vecchio è una specie rara e vulnerabile, che dipende dalla presenza di alcuni insetti impollinatori.

Consigli pratici

Per visitare la Riserva biologica Monteverde, si consiglia di seguire alcuni consigli pratici, che rendono la visita più piacevole e sicura. Tra questi, si possono citare:

• Indossare abiti e scarpe comodi e adatti al clima umido e fresco della foresta nebulosa. Portare un impermeabile o un ombrello, in quanto le piogge sono frequenti e imprevedibili. Portare anche una torcia, se si intende fare il night walk.

• Portare una macchina fotografica o un binocolo, per immortalare e osservare le meraviglie della foresta nebulosa. Rispettare la fauna e la flora, non toccando, raccogliendo o disturbando le specie presenti. Non lasciare rifiuti o tracce del proprio passaggio.

• Seguire i sentieri segnalati e non allontanarsi dal gruppo o dalla guida. Prestare attenzione al terreno scivoloso e alle radici sporgenti