Nel cuore della Penisola di Absheron, a pochi chilometri da Baku, si trova uno dei fenomeni naturali più affascinanti e misteriosi del Caucaso: Yanar Dag, la “Montagna che brucia”. Un luogo dove il fuoco non si spegne mai, alimentato da gas naturali che fuoriescono dal sottosuolo e danno vita a fiamme perenni visibili anche di giorno, ma che al tramonto diventano uno spettacolo ipnotico.
Storia e leggenda
Yanar Dag è una collina di circa 116 metri, famosa per una spaccatura lunga 10 metri da cui fuoriescono fiamme alte fino a 3 metri. Secondo la leggenda, il fuoco fu acceso accidentalmente negli anni ’50 da un pastore che gettò una sigaretta accesa. Da allora, le fiamme non si sono mai spente, nemmeno sotto la pioggia o il vento. Questo fenomeno ha radici profonde nella cultura azera, tanto che l’Azerbaigian è soprannominato “la terra del fuoco”. Il sito è anche legato alle tradizioni zoroastriane, che veneravano il fuoco come elemento sacro
Dove si trova
Yanar Dag si trova a circa 25 km a nord-est di Baku, capitale dell’Azerbaigian, sulla Penisola di Absheron. È facilmente raggiungibile in meno di un’ora dal centro città.
Come arrivarci
- In taxi o auto privata: il modo più comodo, con prezzi accessibili (circa 15–20 € a tratta).
- Tour organizzati: molte agenzie offrono escursioni combinate con Gobustan e il Tempio del Fuoco Ateshgah.
- Trasporti pubblici: meno frequenti, ma possibili con autobus locali fino a Mahammadi, poi taxi.
Dove alloggiare
La zona di Yanar Dag non offre strutture ricettive, ma Baku è ricca di opzioni:
- Hotel boutique nel centro storico (Icherisheher)
- Catene internazionali con vista sul Mar Caspio
- Ostelli e guesthouse per viaggiatori zaino in spalla
Come spostarsi
A Baku puoi muoverti facilmente con:
- Metro: economica e ben organizzata
- Taxi e Bolt: app molto usata in città
- Passeggiate: il centro è pedonale e ricco di attrazioni
Cosa vedere nei dintorni
- Tempio del Fuoco Ateshgah: antico santuario zoroastriano.
Situato nel villaggio di Surakhani, a circa 30 minuti da Baku, capitale dell’Azerbaigian, il Tempio del Fuoco Ateshgah è uno dei luoghi più affascinanti e simbolici del Caucaso. Il suo nome deriva dal persiano Ātash (fuoco) e Gah (luogo), e significa letteralmente “Casa del Fuoco”. Questo santuario è stato per secoli punto di riferimento per le religioni che venerano il fuoco come elemento sacro: zoroastrismo, induismo e sikhismo.
Costruito tra il XVII e il XVIII secolo da mercanti indiani, il tempio sorge su un giacimento di gas naturale che, fino al XIX secolo, alimentava fiamme spontanee visibili in più punti del complesso. La struttura ha forma pentagonale, con un cortile centrale e celle per i pellegrini. Al centro si trova l’altare principale, dove ardeva la fiamma sacra.
Con l’arrivo dell’industrializzazione e lo sfruttamento intensivo del gas, le fiamme naturali si sono spente nel 1969. Oggi, il fuoco è alimentato artificialmente per scopi turistici e culturali.
- Gobustan: patrimonio UNESCO con incisioni rupestri e vulcani di fango.
A circa 60 km a sud-ovest di Baku, lungo la costa del Mar Caspio, si estende il Parco Nazionale di Gobustan, uno dei siti archeologici più affascinanti dell’Azerbaigian e patrimonio mondiale UNESCO dal 2007. Qui, tra rocce scolpite dal tempo e paesaggi lunari, si può camminare sulle tracce dell’umanità antica e osservare fenomeni naturali unici al mondo.
Gobustan è celebre per i suoi oltre 6.000 petroglifi, incisioni rupestri che risalgono a un periodo compreso tra 5.000 e 20.000 anni fa. Le immagini raffigurano scene di caccia, danze rituali, animali, barche e simboli misteriosi, offrendo uno sguardo diretto sulla vita spirituale e quotidiana delle prime civiltà caucasiche.
Tra le rocce più famose:
- Gaya Gaya: con figure danzanti e animali stilizzati
- Boyukdash: la montagna principale con incisioni stratificate
- Gaval Dash: la “roccia che canta”, che emette suoni musicali se colpita
Gobustan ospita anche vulcani di fango, piccoli crateri che emettono fango freddo e gas metano. L’Azerbaigian ne possiede oltre la metà di quelli esistenti al mondo. Il paesaggio è surreale: colline grigie, bolle che esplodono, e un silenzio quasi mistico. Si ritiene che il fango abbia proprietà terapeutiche.
- Centro Heydar Aliyev: capolavoro architettonico di Zaha Hadid
Nel cuore di Baku, capitale dell’Azerbaigian, si erge il Centro Culturale Heydar Aliyev, uno degli edifici più spettacolari e riconoscibili dell’architettura contemporanea. Progettato dalla celebre architetta Zaha Hadid, il centro è un capolavoro di forme fluide, curve continue e superfici bianche che sembrano ondeggiare come un tessuto sospeso nel vento.
Inaugurato nel 2012, il centro prende il nome da Heydar Aliyev, ex presidente dell’Azerbaigian, e rappresenta la volontà del Paese di abbracciare il futuro, lasciandosi alle spalle l’estetica rigida dell’era sovietica. La struttura ospita:
- Un museo dedicato alla storia e alla cultura azera
- Una sala conferenze con tre auditorium
- Spazi per mostre temporanee, eventi e installazioni artistiche
- Una biblioteca e aree educative
La sua forma continua e priva di angoli netti simboleggia unità, fluidità e trasformazione.
- Lungomare di Baku: moderno, vivace e pieno di locali
Cibo tipico da provare
- Plov: riso speziato con carne e frutta secca
- Dolma: foglie di vite ripiene
- Kebabs: grigliati di carne e verdure
- Dushbara: piccoli ravioli in brodo
- Pakhlava: dolce simile alla baklava turca
Consigli utili
- Visita Yanar Dag al tramonto per goderti le fiamme nel buio
- Porta con te una mascherina leggera: l’odore di gas può essere intenso
- Indossa scarpe comode: il terreno è roccioso
- Acquista souvenir artigianali nel centro visitatori
- Se ami la fotografia, porta un treppiede per scatti notturni
Yanar Dag è molto più di una curiosità geologica: è un luogo dove la natura incontra la spiritualità, dove il fuoco racconta storie antiche e dove ogni viaggiatore può sentirsi parte di qualcosa di eterno.