Rangamati è una città e un distretto situato nella Divisione di Chittagong, nel sud-est del Bangladesh. È la sede amministrativa della Regione Autonoma dei Chakma, una zona abitata da diverse etnie indigene, tra cui i Chakma, i Marma, i Tripura e i Mro. Rangamati è una meta turistica che offre paesaggi mozzafiato, ricchi di laghi, fiumi, colline e foreste. È anche un luogo di interesse culturale, dove si possono scoprire le tradizioni, le religioni e le arti dei popoli tribali.
Come arrivare a Rangamati
Per raggiungere Rangamati, il modo più comodo è prendere un volo per Dhaka, la capitale del Bangladesh, e poi un altro volo per Chittagong, la seconda città più grande del paese. Da Chittagong, si può prendere un bus o un taxi per Rangamati, percorrendo circa 80 km in due ore e mezza.
Come spostarsi a Rangamati
Rangamati è una città abbastanza piccola, che si può facilmente esplorare a piedi o in risciò, i tipici tricicli a pedali. Ci sono anche dei taxi e dei bus locali che collegano il centro con le attrazioni vicine. Per visitare i dintorni di Rangamati, come il Lago Kaptai o il Tempio Shuvolong, si può usare il bus, il taxi o prenotare delle escursioni guidate.
Dove alloggiare a Rangamati
Rangamati offre diverse opzioni di alloggio, da hotel di lusso a ostelli economici, passando per resort, bungalow e campeggi. I prezzi variano a seconda della stagione, della posizione e dei servizi offerti.In media, si può aspettare di spendere tra 10 e 50 euro a notte.
Cosa visitare a Rangamati
Rangamati è famosa soprattutto per il suo lago, il Kaptai Lake, il più grande lago artificiale del Bangladesh, creato nel 1960 con la costruzione di una diga sul fiume Karnaphuli. Il lago ha una superficie di circa 680 km quadrati e ospita diverse isole, tra cui la Shuvolong Island, dove si trova un bellissimo tempio buddista. Il modo migliore per visitare il lago è fare una gita in barca, che permette di ammirare il panorama, le cascate, i villaggi e la fauna. Si possono noleggiare delle barche a motore o a remi presso il molo di Rangamati o presso i resort sul lago.
Ma Rangamati non è solo lago. È anche un luogo di interesse culturale, dove si possono conoscere le diverse etnie che abitano la zona. Si possono visitare i loro villaggi, le loro case, le loro scuole, le loro moschee e i loro templi. Si possono anche acquistare i loro prodotti artigianali, come tessuti, gioielli, cesti e bambole. Tra i luoghi da non perdere ci sono:
- il Tribal Cultural Museum, dove si possono vedere oggetti, vestiti, armi e strumenti musicali delle varie tribù.
- il Rajban Bihar, un monastero buddista dove vive il capo spirituale dei Chakma.
- il Hanging Bridge, un ponte sospeso sul fiume Karnaphuli, simbolo della città.
Cosa fare a Rangamati
Rangamati è una meta ideale per gli amanti della natura e dell’avventura. Si possono fare delle escursioni nelle colline e nelle foreste, dove si possono ammirare la flora e la fauna tipiche della regione, tra cui orchidee, bambù, banani, scimmie, uccelli e farfalle. Si può anche praticare il trekking, il rafting, il kayak, il parapendio e il bungee jumping. Per chi cerca relax, si può godere del sole e della brezza sulle spiagge del lago, o fare un bagno nelle acque fresche e limpide.
Cibo tipico di Rangamati
La cucina di Rangamati riflette la diversità culturale e etnica della zona, dove convivono varie tribù indigene con tradizioni e religioni diverse. Il cibo tipico di Rangamati è quindi un mix di sapori e ingredienti, che spaziano dal pesce fresco del lago, al riso, ai vegetali, alle spezie, alle erbe aromatiche e ai frutti esotici. Alcuni dei piatti tipici di Rangamati sono:
- Pitha: sono delle tortine di riso dolci o salate, farcite con cocco, zucchero, sesamo, lenticchie o carne. Si possono cuocere al vapore, fritte o al forno. Sono molto popolari durante le feste e le occasioni speciali.
- Bamboo Chicken: è un piatto tipico delle tribù Mro, che consiste in pollo marinato con spezie e cotto all’interno di un bambù sul fuoco. Il bambù conferisce al pollo un sapore affumicato e una consistenza morbida.
- Shidal: è una pasta fermentata di pesce, che viene usata come condimento per insaporire il riso, le verdure o le zuppe. Ha un sapore forte e piccante, che non tutti apprezzano.
- Bhorta: sono delle salse a base di verdure, pesce, uova o formaggio, schiacciate e mescolate con cipolla, aglio, peperoncino, coriandolo e olio di senape. Si servono con il riso o il pane.
- Halwa: è un dolce a base di semola, burro, zucchero, latte, frutta secca e cardamomo. Ha una consistenza densa e cremosa e un sapore dolce e profumato.
Consigli pratici per visitare Rangamati
Per visitare Rangamati, ci sono alcuni consigli pratici che ti possono essere utili:
- Prima di partire, controlla i requisiti di ingresso in Bangladesh, che possono variare a seconda della situazione sanitaria. Attualmente, è necessario presentare un test PCR negativo effettuato entro 72 ore prima dell’arrivo e sottoporsi a una quarantena di 14 giorni.
- Scegli il periodo migliore per visitare Rangamati in base alle tue preferenze. Il clima è tropicale, con temperature medie intorno ai 25°C tutto l’anno. La stagione secca va da novembre a marzo, mentre la stagione umida va da aprile a ottobre. La stagione secca è ideale per godersi il lago e le escursioni, ma anche più affollata e costosa. La stagione umida è più verde e tranquilla, ma anche più piovosa e con il rischio di inondazioni.
- Pianifica il tuo budget e scegli la sistemazione che più si adatta alle tue esigenze. Rangamati offre diverse opzioni di alloggio, da hotel di lusso a ostelli economici, passando per resort, bungalow e campeggi.
- Prepara la tua valigia con gli oggetti essenziali per il tuo viaggio. Non dimenticare di portare con te: passaporto, assicurazione, denaro, carta di credito, cellulare, caricabatterie, adattatore, fotocamera, occhiali da sole, cappello, crema solare, repellente per insetti, costume da bagno, asciugamano, scarpe comode, abiti leggeri e impermeabile.
- Rispetta la cultura e le tradizioni locali, soprattutto quelle delle tribù indigene. Evita di fotografare o filmare le persone senza il loro consenso, di entrare nelle loro case senza invito, di toccare i loro oggetti sacri o di offendere le loro credenze religiose. Indossa abiti modesti e coperti, soprattutto nelle moschee e nei templi. Saluta le persone con un sorriso e un “Namaste” o un “Salaam”.