Le Cascate del Serio sono le cascate artificiali più alte d’Italia e le seconde in Europa, situate nell’alta Val Seriana (provincia di Bergamo, Lombardia). Non sono uno spettacolo naturale continuo, ma vengono aperte al pubblico in poche, magiche occasioni durante l’anno, rendendole un evento imperdibile.
Come Arrivarci
Il punto di riferimento per le Cascate è il borgo di Valbondione (circa 900 metri s.l.m.), l’ultimo paese della Val Seriana.
Auto
Da Bergamo, si segue la SS671 fino a Valbondione. Il viaggio dura circa 1 ora e mezza. Consiglio: Nelle date di apertura delle Cascate, la strada e i parcheggi (spesso a pagamento o con tariffa giornaliera fissa) si riempiono rapidamente. È essenziale arrivare con largo anticipo.
Mezzi Pubblici
È possibile raggiungere Valbondione con l’autobus di linea Extraurbana (linea SAB/ATB) da Bergamo (Autostazione), ma le corse sono meno frequenti nei giorni festivi.
Dalla Base alle Cascate
Una volta a Valbondione, si sale a piedi. Il percorso più comune è il Sentiero CAI 305 che porta al Rifugio Curò (1870 m s.l.m.). Le Cascate si trovano vicino al Rifugio. La salita è impegnativa, richiede circa 2-3 ore ed è necessaria una buona preparazione fisica.
Dove Alloggiare e Spostarsi
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Valbondione: È l’opzione migliore per la partenza. Offre B&B, agriturismi e piccoli hotel ideali per chi cerca un’atmosfera montana tranquilla.
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Rifugi (per l’Evento): L’unica possibilità per assistere all’apertura serale (se prevista) è pernottare in uno dei rifugi in quota (come il Rifugio Curò o il Rifugio Barbellino), ma la prenotazione è obbligatoria con largo anticipo.
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Come Spostarsi: Durante l’escursione, gli spostamenti sono esclusivamente a piedi lungo i sentieri CAI.
Cosa Vedere e Visitare
L’Evento Principale: L’Apertura delle Cascate
Le Cascate del Serio non sono sempre attive, poiché l’acqua del fiume Serio viene convogliata nel Lago del Barbellino Superiore, bacino artificiale creato per la produzione di energia idroelettrica.
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Quando Vederle: Vengono aperte solo 5-6 volte l’anno (principalmente in estate e autunno) per un periodo limitato, solitamente dalle 11:00 alle 11:30 o in orario serale. È cruciale consultare il calendario ufficiale dell’Ente Turistico della Val Seriana prima di pianificare la visita.
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Lo Spettacolo: L’acqua precipita con tre salti consecutivi (da qui il nome Cascate del Serio, al plurale) per un totale di 315 metri, offrendo una potenza e uno spettacolo visivo unici.
Altre Attrazioni
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Lago del Barbellino Superiore: È il bacino artificiale che alimenta le Cascate. Il paesaggio alpino che lo circonda è spettacolare e offre numerose possibilità escursionistiche.
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Sentieri in Val Seriana: La zona è ricca di percorsi di trekking adatti a tutti i livelli, che esplorano l’ambiente alpino delle Orobie.
Cibo Tipico
La cucina della Val Seriana è robusta, perfetta per recuperare le energie dopo una lunga escursione.
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Casoncelli alla Bergamasca: Pasta fresca ripiena di carne, amaretti, uva sultanina e grana, servita con burro fuso, salvia e pancetta.
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Polenta Taragna: Polenta preparata con farina di mais e farina di grano saraceno, arricchita con formaggio fuso (spesso Taleggio o formaggi locali).
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Formaggi delle Orobie: Formaggi d’alpeggio come il Branzi o il Formai de Mut.
Consigli, Curiosità e Leggende
Consigli Pratici
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Acqua e Cibo: L’escursione è lunga e in salita; porta abbondante acqua, snack e vestiti a strati.
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Prenotazione: Se intendi soggiornare o mangiare in un rifugio nelle date di apertura, prenota con mesi di anticipo.
Curiosità Storiche
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Origine Artificiale: Le cascate furono “create” dopo la costruzione della diga del Barbellino, terminata nel 1931, che ne interruppe il flusso naturale per fini idroelettrici.
Leggende
La leggenda più nota riguarda una pastorella locale, Maria (o Maddalena, a seconda delle versioni), che viveva nell’alta valle. Innamorata di un pastore, fu da lui tradita. Per la disperazione, salì in alta montagna e si gettò da una rupe. Le sue lacrime, si dice, si trasformarono nei tre salti delle Cascate del Serio, che piangono ancora il suo dolore ininterrotto, anche se solo poche volte l’anno, come a ricordarci la fragilità del cuore umano.